Passiamo con la macchina affianco al cimitero ricoperto di neve. Attraverso i finestrini, riesco a vedere le lapidi ricoperte di un sottile strato bianco di cristalli ghiacciati che risplendono quando toccati dalla luce dei fari.
PiccolaPesteBubbonica, seduta nei sedili posteriori, canticchia qualcosa assieme ad un’amica brasiliana. Sono circa le nove e mezzo di sera e stiamo andando a fare shopping.
Nella mente ho un milione di pensieri. No, forse due. Miliardi. Di milioni.
Abbiamo passato una giornata a mangiare e chiacchierare a casa di un’amica/collega, che ha preparato una tavola meravigliosa imbandita di ogni grazia di Dio. In verità erano due: una per il salato e l’altra per il dolce. Il clima era quello che trovi dentro casa tua durante la cena della vigilia di Natale: pace, amore, calore e voglia di stare insieme per condividere le cose belle della vita ( e anche quelle meno belle, diciamocelo).
E certo che si ha voglia di stare vicini e spartire! Siamo, chi più chi meno, lontani almeno 10,000 miglia da casa nostra, con una voglia matta di essere amati e accettati per come siamo. Niente di più facile, giusto?
Eh…
Thanksgiving.
Parliamone.
Ringraziamento… E chi devo ringraziare?
Non posso mettermi proprio ora a stilare una lista delle persone a cui devo tutta la mia gratitudine. Come potrei? Rischierei di battere sulla tastiera migliaia di nomi, migliaia di ragioni, scartabellando faticosamente i fogli impilati sulla scrivania della mia mente, esaminando i ricordi, uno dopo l’altro.
Sono grata. Sappiatelo. Sono riconoscente verso tutto e tutti. Verso ogni respiro che lascio andare e che riprendo dentro me, sono grata del cielo, del Sole, della pioggia, del vento e del Sole mentre piove e fa vento. Sono grata di essermi svegliata stamattina, di aver potuto vivere questa meravigliosa giornata con delle persone che, come me, si sforzano di sorridere nonostante le difficoltà. Dico grazie per i frutti del mio raccolto, per l’amore che mi circonda. Per avere con me due gioie (PPB e Nerdy), ed è per loro che la mattina mi alzo e faccio tutto quello che posso.
Grazie, grazie, grazie. Grazie anche a chi mi ha fatto del male, a chi mi ha dato delle lezioni, a quelle parti della mia vita che sono state come brutti schiaffi perché sono state motivo di crescita.
Sempre più spesso ho paura che questo incanto possa infrangersi da un momento all’altro. Ho tantissime paure che cerco di tenere nascoste dentro me. E che per oggi rimarranno silenziose. Voglio pensare che questa magia possa durare eternamente, rinchiusa in questo infinito attimo.
Ok. Poi al Mall ho comprato una caffettiera nuova. Elettronica. E fa 12 cups di caffè.
E anche la bilancia elettronica. Ho bisogno di riprendere a mangiare come un essere umano. (e smetterla di mangiare queste cose buonissime e piene di zucchero, burro, olio, colesterolo, grasso…)