Per certe persone la vita è tutta una questione di coerenza.
Ma cosa significa, esattamente, essere coerenti?
Significa, ad esempio, pensare, dire e/o fare le stesse cose per tutta la vita? O appiccicarsi addosso un’etichetta che ci classifichi all’interno di una categoria? Identificare sé col proprio lavoro, titolo di studio, status sociale o ruolo?
E cosa ne è del cambiamento, quando la coerenza viene portata al limite dell’esasperazione, divenendo quasi una forzatura, un ostacolo invalicabile?
“Sei cambiata“. Quante volte me lo son sentita dire con tono sprezzante, manco fosse una colpa avvertire l’esigenza di trasformarsi.
Prima ero un bruco, poi crisalide ed ambisco a diventare una farfalla: che male c’è nel volersi migliorare? Che male c’è nel cambiare idea-orientamento politico/sessuale/religioso-abbigliamento? Cosa c’è che proprio non va nel cambiamento?
A me tutta ‘sta corsa all’essere coerenti, urta.
Non si può “quantificare” l’integrità di una persona in base al vestiario, alla musica che ascolta, alle idee sociali e politiche, alle influenze educative ed alle letture che si concede.
O meglio, si può, ma non sono sicura che informazioni parziali e sommarie possano svelarci qualcosa sulla solidità di qualcuno.
Sarebbe comunque un giudicare preventivamente, senza tenere in considerazione le sfumature.
Conosco persone che vanno molto fiere della propria compattezza (che io trovo un po’ottusa, lo devo confessare), tanto da farne motivo di vanto ed arrivare a dispendare perle del proprio vissuto (“IO dieci/venti anni fa pensavo quello che penso ora/votavo X/ascoltavo X”), adirandosi brutalmente qualora qualcuno provi a mettere in discussione la loro divina coerenza(!?).
Sinceramente, detto tra noi, a vent’anni facevo e dicevo tante di quelle minchiate che sono felice di essere arrivata a trenta tutta intera, modificandomi e lavorando su me stessa duramente giorno dopo giorno.
Per me la coerenza dev’essere un leit motiv che riguarda sfere della vita ben più alte di un ideale o di un capo d’abbigliamento.
Coerenza è essere consapevoli di sé, sempre ed ovunque e di fronte a chiunque. Conoscere i propri limiti ed accettarli, mirando a migliorarsi con ogni mezzo, ma volendosi bene e sviluppando una solida capacità di autocritica.
Poi, cavolo, prendiamoci meno sul serio! Rilassiamoci! La vita è una!

L’ha ribloggato su maarste ha commentato:
..hai proprio ragione! 😉
"Mi piace""Mi piace"
:3
Non so se ho torto o ragione, ma sono proprio stufa di sentire questi autoelogi! E forse lo sei anche tu 😉
"Mi piace""Mi piace"