Eccoli i nostri impavidi eroi!
Nascosti in volto da una celata di lana di pecora a maglie strette, protetti sul corpo da una tuta di pile e vari strati di cotone grosso, sfidano la neve e le raffiche di vento che viaggiano a 100 km/h!
Le scarpe in VERA finta pelle sembrano ormai pezzi di vetro e, ad ogni passo, scricchiolano pericolosamente, minacciando di infrangersi in mille pezzi.
Non appena i due guerrieri bardati da testa a piedi si fermano per un secondo, le gambe rischiano di diventare dirette propaggini del ghiaccio che ricopre l’asfalto.
Nonostante la frenesia a cui tendono gli eredi di Franklin, i nostri encomiabili prodi conducono in maniera eccelsa la battaglia contro il nemico in arrivo e decidono di scagliarvisi addosso, con tutta la loro metallizzata carrozza moderna: un catorcio che se lo vedesse Giulio Cesare ci chiederebbe se vogliamo versarlo e fare a cambio con una biga da combattimento del suo tempo, sostenendo che sarebbe meno demodè.
Le foreste a bordo del trafficato sentiero sembrano provate dalla tormenta. Molti alberi resistono, lottando contro questa forza invisibile che li vorrebbe vedere piegati o, peggio ancora, sradicati dal suolo! Ma loro no! Stanno in piedi, sti poracci.
Tutti tranne due che, all’improvviso e con un agghiacciante grido di dolore, si spezzano e si accasciano poco distanti l’uno dall’altro.
Il cielo, bianco ed immutevole, è minaccioso: nella sua luce di un candore abbacinante nessun uccello libra lieve e spensierato. No!
Gli Yankee, ammantati da scafandri e maschere antiatomiche, irrompono nei supermercati ed intimano a chiunque si frapponga tra loro ed il latte in bottiglia di allontanarsi immediatamente, pena la morte immantinente per colpo d’arma laser.
Nel bel mezzo di questo scenario leggendario, una voce sottile risale da qualche lontano abisso…
“Scusa Nerdy… Non vorrei romperti l’epicità, ma…”
“Eh?”
“Non trovi che faccia un po’, pochino, pochettino… dico, piccolo eh… di freddo?”
Proprio così. Ci comportiamo come dei veri europei disfattisti. Attorno a noi la gente quasi si strappa i capelli per prendere un tozzo di pane al supermercato, mentre noi pascoliamo placidi dentro le corsie con una flemma letale, scegliendo meticolosamente uno ad uno i prodotti da introdurre dentro il carrello e contando calorie, grassi, carboidrati e zuccheri, manco fossimo dei grandi intenditori.
Ok, sarà una notte buia e tempestosa.
E se lo dice il “The Guardian“, io ci credo!
Voglio rendervi partecipi anche di questo.